Marcello Lanfredi (Mantova, 12 giugno 1886 - 12 aprile 1945), violinista e direttore d’orchestra, già nei primi anni del Novecento suona in diversi paesi europei. Dall'estate del 1909 risulta attivo in Olanda, dove la sua attività continua fino allo scoppio della Seconda guerra mondiale e dove costruirà un grandissimo successo. Lavora soprattutto ad Amsterdam e a Rotterdam, dove suona, tra l’altro, al Caffé – Dancing Pschorr, famoso per i suoi decori American-style e uno dei locali più rinomati della città, che ospitava le più nuove e importanti orchestre del momento, e all'hotel Atlanta. La sua orchestra è presente nei locali anche di diverse città italiane, tra cui Roma e Messina.
L’archivio della sua orchestra (o buona parte di esso, al momento raccolto in otto grossi scatoloni) è giunto nella biblioteca del Conservatorio di Mantova in modo piuttosto fortunoso. Esso raccoglie le parti di musica da ballo, soprattutto degli anni ’20-’30. Una buona parte del suo archivio è stata catalogata grazie ad un contributo della Fondazione Cariverona.
Bibliografia:
Lelieveldt, P.B. (18-06-1998), Voor en achter het voetlicht. Musici en arbeidsverhoudingen in het kunst- en amusementsbedrijf in Nederland, 1918-1940, < https://dspace.library.uu.nl/handle/1874/25519 (link is external)> (ultimo accesso 06/06/2017);
Lelieveldt, P.B. (2002), Musiker zwischen U- und E-Musik, Der Werdegang einiger niederländischer Symphonieorchester, “Muziek en wetenschap” (2001) 7/3, 319-335 < https://dspace.library.uu.nl/handle/1874/274853 (link is external)> ultimo accesso 06/06/2017)
Hanno arricchito il patrimonio anche le donazioni di importanti musicisti, come Ettore Campogalliani, la cui famiglia ha donato parte della sua biblioteca personale e i suoi autografi; il pianista Isacco Rinaldi, che ha regalato, insieme ad alcuni altri ricordi legati alla sua frequentazione con Arturo Benedetti Michelangeli, di cui è stato allievo e assistente, l'autografo di Ildebrando Pizzetti della cadenza per i Canti della stagione alta, scritta proprio per Michelangeli.
Ci sono poi le raccolte di musica donate da docenti ed ex-docenti del Conservatorio. Si ricordano in particolare quella del violinista Franco Claudio Ferrari, dell'organista Damiano Rossi e del m° Giordano Fermi, attuale presidente del Conservatorio, che ha donato l'archivio dell'ensemble de "Gli ottoni di Verona", oltre ad una parte della sua raccolta personale di musica.
Tanti sono stati anche gli appassionati e i cultori dell’arte musicale che hanno voluto lasciare le loro collezioni di musiche e incisioni al Conservatorio, tra gli altri Bruno Roversi, Luigi Lombardi, Felice Lonardi, Timoteo Waldes Amista (https://waldesamista.it/ (link is external)) e Massimo Paramatti.
I materiali donati dalla famiglia Campogalliani, da Isacco Rinaldi e una prima parte dell'Archivio degli Ottoni di Verona sono stati catalogati e sono ora ricercabili sull'OPAC locale e nazionale, grazie ai finanziamenti della Regione Lombardia, nell'ambito del progetto Lombardia - Cultura digitale 2021.
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